La tristezza è un’emozione di base e come sottolinea Bowlby (1980), è una risposta sana e normale alle esperienze negative, alla perdita e al lutto. Una persona triste è consapevole di cosa o di chi ha perso, continua a desiderarne il ritorno, oppure farà qualsiasi sforzo per riconquistare la perdita. Il dolore è un’emozione significativa per la vita, ci autorizza a fermarci a riflettere, ad osservare noi stessi e le relazioni che abbiamo costruito o che abbiamo perso. Ci permette di prenderci cura di noi stessi e delle nostre ferite. Ma se lo stato di sofferenza si prolunga nel tempo diventando disperazione, senso di inutilità, di apatia, sensi di colpa ingiustificati, rabbia, isolamento e ritiro sociale, accompagnato anche da insonnia o ipesonnia, diminuzione del desiderio sessuale, mancanza di energia è meglio non sottovalutare il problema.
Una delle mete più importanti della terapia è quella di facilitare il contatto con le emozioni, imparando a riconoscerle e ad usarle al meglio nei rapporti con gli altri.
Nella mia pratica clinica ritrovo spesso la difficoltà delle persone a stare in contatto con le proprie emozioni, parte del lavoro terapeutico sta proprio nell’imparare che la paura non è inappropriata, che la tristezza non è isolamento né vergogna e che la rabbia non è necessariamente cattiva o pericolosa.
In questo senso la terapia è anche un processo di rieducazione affettiva in cui si impara a sentire e a riconoscere i problemi attraverso la consapevolezza di determinate emozioni.
Maggiore è la capacità delle persone di accedere e divenire consapevoli delle emozioni primarie, maggiore sarà la capacità di risolvere i problemi posti dalla vita e di adattarsi ad essa.
L’aiuto di un esperto può essere una buona occasione per riprendere il controllo della propria esistenza iniziando ad elaborare i sentimenti di rabbia, di colpa, tristezza e abbandono e a sviluppare piani per il futuro.
Disturbi dell’umore trattati:
- Depressione
- Elaborazione del lutto
- Difficoltà di adattamento
- Personalità drammatiche e emozionali ed erratiche (Disturbo borderline di personalità, disturbo istrionico di personalità)