La rabbia è un sentimento che difficilmente viene espresso liberamente e in modo completo. I codici di comportamento della cultura occidentale ritengono che l’espressione della rabbia sia sempre inopportuna e dannosa e, quindi, le persone la reprimono per paura che possa essere pericolosa per se stessi e per gli altri.
Tuttavia, anche se è una manifestazione emotiva disapprovata socialmente, provare rabbia per qualcuno o per qualcosa segnala anche una partecipazione emotiva ad un certa situazione.
Esprimere la propria rabbia per un’ingiustizia o una separazione forzata rappresenta un atto naturale e “sano”, rispetto alla rabbia trattenuta ma resa evidente ad es. dalle mascelle serrate e dalla rigidità corporea, oppure dalla freddezza e dall’indifferenza .
Liberare la rabbia quando è necessario ha l’effetto di chiarire la relazione con gli altri mentre reprimerla può causare tristezza e sfiducia. Durante la psicoterapia, è estremamente importante riuscire ad esprimere la propria rabbia, perché questa aiuta a rimettere l’energia in movimento.
La relazione terapeutica rappresenta uno spazio protetto, in cui sperimentare che esprimere la propria rabbia non è pericoloso o inappropriato, e quindi anche i motivi che hanno portato pian piano a reprimerla non sono più significativi.
Manifestare la rabbia in terapia ci permette di accettarla, e di apprendere delle modalità più consapevoli per esprimerla. Esprimere e riconoscere i propri sentimenti di rabbia ci consente di avere una visione più chiara dei nostri desideri , di stabilire delle relazioni migliori con l’ambiente esterno e di soddisfare i nostri bisogni con minori tensioni.
Disturbi trattati:
- Difficolta di controllo degli impulsi
- Gestione della rabbia
- Gestione dello stress
- Disturbi dell’alimentazione
- Disturbo borderline di personalità