Per la terapia della Gestalt la tendenza di ogni organismo è la ricerca di un equilibrio. Attraverso un processo di autoregolazione, l’organismo crea un’immagine o una realtà che permette di soddisfare un bisogno, in questo modo le tensioni si riducono ed è possibile ricreare l’equilibrio e portare a termine situazioni sospese o incompiute.

La consapevolezza di un bisogno crea la distinzione tra ciò che, nella nostra vita, rimane sullo sfondo e ciò che emerge in figura. Sono i bisogni non soddisfatti, le situazioni non completate, i sentimenti inespressi, come il risentimento, la rabbia, la colpa, l’odio, il dolore, l’abbandono, di cui la coscienza non è pienamente consapevole, che impediscono un contatto efficace con se stessi e con gli altri. In quest’ottica sono una serie di esperienze che non si è mai avuto il coraggio di affrontare che rimangono situazioni sospese, che impediscono la tendenza innata dell’individuo al completamento e a vivere in modo sano il presente.

Altro concetto legato ai “lavori incompiuti” è l’evitamento, e cioè tutti quei mezzi che l’individuo usa per non confrontarsi con le situazioni non finite e con le emozioni associate ad esse. Le persone preferiscono evitare di sperimentare emozioni dolorose, ma evitando di esporsi ai necessari rischi per cambiare, di fatto bloccano il loro processo di crescita. L’obiettivo del terapeuta gestaltico è la maturazione del cliente e la rimozione di quei blocchi che gli impediscono di “stare in piedi con le sue gambe” , di stare in equilibrio.

Alla base c’è l’autoconsapevolezza che è considerata di per sé curativa; senza di questa non è possibile maturare e crescere. La consapevolezza permette di affrontare e accettare le parti negative di sé, e di entrare in contatto con le esperienze soggettive e la realtà, divenendo quindi un tutto integrato. Il terapeuta svolge, un ruolo di agente creativo di cambiamento, ma anche di essere umano interessato ed empatico rispetto alle esperienze del cliente (Zinker,1978)

Attraverso l’uso di tecniche attive ed esercizi vissuti nel qui-e-ora, il terapeuta costruisce delle situazioni in cui il cliente può sperimentare in pieno la sua frustrazione e sofferenza, il suo “sentirsi bloccato” al fine di facilitare il processo di consapevolezza e di attivazione del le proprie risorse personali .